CRISI IDRICA a
MASCALUCIA: Perchè si tace sul Pozzo Madonna dell’Idria?
Con questa nota resa pubblica e inviata al Prefetto di
Catania, il quale in data 24 Agosto 2015 incontrerà il nostro Comune e le parti interessate in
merito alla carenza idrica in territorio di Mascalucia e paesi limitrofi,
chiediamo che venga posta alla Vostra Cortese attenzione la situazione così
come qui espressa, il tutto al fine di rispondere alle esigenze della Cittadinanza chiarendo le
perplessità afferite.
Dopo l’ennesimo articolo inconsistente
da più parti politiche, sulla crisi idrica che investe i cittadini di
Mascalucia, la Portavoce al Consiglio Comunale Agata Montesanto e tutto M5S
locale, vuole porre l’attenzione sul pozzo in località Idria che da più di un
anno e mezzo è interessato come possibile soluzione alla carenza idrica. Perchè
non se ne parla?
Nell’approfondire gli
incartamenti relativi a questa vicenda, occorre fare luce su determinati
aspetti al fine di dare una spiegazione legata ai fatti, evitando eventuali filtri
politici o di parte.
Il pozzo insiste in territorio di Tremestieri Etneo vicino al
confine con Mascalucia, ed è proprietaria dei terreni, la società semplice
“Madonna dell’Idria”.
Il pozzo richiama la nostra attenzione perchè da oltre
un anno è, anche da parte della stessa società, la soluzione alla crisi idrica
presente nel territorio di Mascalucia e paesi limitrofi. L’Acoset già dall’anno scorso esprimeva la volontà di acquistare acqua
dal suddetto pozzo per venire incontro alle necessità idriche del nostro
territorio.
Tra Aprile e Maggio 2015 l’allora
Commissario Straordinario del Comune di Tremestieri Etneo emanava due Ordinanze
al fine di istituire la zona di rispetto del pozzo. Visionando le due ordinanze commissariali, la
seconda emessa a
distanza di 15 giorni dalla prima( ordinanza n.26 del 30.04.2015 e n.27 del 15.05.2015) sono notate delle differenze al testo:
distanza di 15 giorni dalla prima( ordinanza n.26 del 30.04.2015 e n.27 del 15.05.2015) sono notate delle differenze al testo:
- in premessa, si integra che
l’ASP 3 di Catania Settore Igiene e Sanità Pubblica- (SIAN) ha emanato un
provvedimento di “Giudizio di Idoneità”
al consumo umano delle acque derivante dal pozzo in questione.
- si integra l’acquisizione della
nota trasmessa dall’ACOSET Spa nella quale la società comunica l’interesse
all’acquisto di acqua dal suddetto pozzo “per
soddisfare il fabbisogno dei comuni
limitrofi al pozzo...”
-
al comma 1 dell’ordinanza commissariale dopo “ORDINA” , viene integrata
la frase “per la sola zona che ricade nel territorio di Tremestieri Etneo”
specificando dunque che l’ordinanza è emanata esclusivamente nel proprio territorio comunale
(Tremestieri Etneo).
- al comma 3 dell’ordinanza
commissariale dopo “ORDINA” viene integrato che si dispone“ ai sensi del
comma 5 dell’art. 94 del Dlgs n.152/2006 che per gli insediamenti o le
attività preesistenti devono essere adottate misure per il loro
allontanamento, in ogni caso deve essere garantita la loro messa in sicurezza” (così come predispone la Legge di riferimento:
DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n. 152)
- al comma 4 dell’ordinanza
commissariale dopo “ORDINA”, dove si dispone a chi debba essere notificata l’ordinanza, viene tolto “ a tutti i proprietari degli immobili
compresi nella zona di rispetto del pozzo” e viene introdotto: “ a tutti i proprietari dei terreni ,
compresi nelle zone di rispetto, che ricadono nel territorio di Tremestieri Etneo”
. La variazione di terminologia
apportata (“Immobili” diventa “terreni”) ci incuriosisce e cerchiamo la
definizione della parola: (bene)immobile.
Per (bene)immobile si intende: un terreno, oppure un fabbricato o in genere una costruzione stabile, di qualunque materiale costituita.
Perchè è
stato modificato questo termine? Nell’area delimitata dei 200 metri, sono presenti diverse abitazioni e
strutture, sia pubbliche che private. L’istituzione dell’area di rispetto del pozzo preclude (anche) ogni
forma di dispersione di fanghi e acque reflue, anche se depurate. Il che vuol
dire che tutte le abitazioni presenti, se già non lo fanno, dovranno
necessariamente far confluire le acque reflue, (almeno) al di fuori dell’area
di rispetto (200 metri). Attualmente invece dove vanno a finire?
Allo stesso modo, se non esistenti, i Comuni interessati, dovranno
realizzare caditoie e tutte le strutture necessarie al fine di non disperdere
nel sottosuolo le acque meteoriche provenienti da piazzali e strade all’interno
della zona di rispetto.
Il Comune di Mascalucia, parte
interessata, in quanto rientrante nei 200 metri della fascia di rispetto, attualmente non ha emesso nessuna ordinanza
per l’istituzione delle zone di rispetto in territorio comunale, nonostante sia stato diffidato dalla
società Madonna dell’Idria due volte.
L’ultima diffida è del 28.07.15, nella
quale si ricordava all’Amministrazione di Mascalucia che la richiesta, da parte
della società Madonna dell’Idria, di emanare una ordinanza sindacale risaliva
al 10 gennaio 2014 e che “l’inerzia dell’Amministrazione
nell’esitare la pratica non è giustificabile nè oltremodo tollerabile, e sta
cagionando gravissimi danni alla società ed alla cittadinanza , atteso che l’Acoset
ha manifestato la necessità di attingere alla fornitura idrica per soddisfare i
fabbisogni idro-potabili delle proprie utenze”.
Il Sindaco di Mascalucia risponde che la competenza di
individuare le aree di salvaguardia non è a carico del Sindaco ma della Regione
Siciliana. A rafforzare tale posizione, integra, nella risposta alla diffida,
un parere pubblicato dall’ufficio legislativo e legale, riscontrato dal Dipartimento
Territorio ed Ambiente Regionale, nel quale il dipartimento stesso, in realtà, non
esprime un proprio orientamento, ma si limita ad allegare la nota di un
dirigente dello stesso dipartimento che aveva sollevato la problematica. In
ogni caso, si tiene a precisare, che
tale parere, non è stato espresso, come dice il Sindaco di Mascalucia, per “affermare che la norma in esame assegna alle
Regioni il compito di individuare le aree di salvaguardia” bensì, come esprime
l’oggetto stesso della nota, sulle opere consentite nella fascia di
rispetto.
Puoi leggere la nota QUI
Tale nota, riporta, in ordine alle zone di rispetto, l'art.94 del
D.Lgs. n.152/2006, ai commi 1, 4, 5 e 6. In tali commi si dispone, che “la Regione, su proposta delle Autorità d'ambito, individua le aree di salvaguardia”
(comma 1) , ma dice anche che: “In assenza dell’individuazione da parte
delle regioni o delle province autonome della zona di rispetto ai sensi del
comma 1, la medesima ha un’estensione di 200 metri di raggio rispetto al
punto di captazione o di derivazione” (comma 6).
Come si può evincere dalla foto satellitare, all’interno della zona di
rispetto, si trovano diverse abitazioni, sia in territorio di Tremestieri
Etneo, sia in territorio di Mascalucia.
L’istituzione della zona di rispetto includerebbe appunto il “rispetto” delle
Norme sopra esposte a tutela dell’acqua.
Emettere una ordinanza nelle
condizioni attuali significherebbe obbligare tutte le strutture presenti
all’interno dell’area di rispetto, sempre
che tali costruzioni potevano essere costruite, a porre in essere ciò
che obbliga , in ordine alle zone di
rispetto, l'art.94 del D.Lgs. n.152/2006.
E’ un impegno troppo “scomodo” per il Comune di Mascalucia?
Perchè, pur conoscendo i disagi che ogni giorno vivono migliaia di
cittadini a causa della carenza idrica, il Comune di Mascalucia, nella figura
del Sindaco, non si è da subito interessato a valutare l’effettiva possibilità
di richiedere un intervento urgente da parte degli Uffici Regionali preposti,
in merito all’istituzione della zona di rispetto o di adottare (come Tremestieri
ha fatto) misure atte a risolverla, considerando che tale proposta è pervenuta
all’Ente già da un anno e mezzo, ancor
prima che la crisi idrica si accentuasse?
Il Sindaco in data 23.07.2015 emette
l’Ordinanza Sindacale n.19, dove vengono elencate una serie di
inconsistenti divieti che oltre a non risolvere il problema, rischiano di
intensificarlo, in quanto non rispondono alle esigenze risolutive del nostro
territorio. Si può leggere
l’ordinanza QUI
Nell’ordinanza inoltre si chiede alla Società ACOSET S.p.a. di porre in essere, a propria
cura e spese, quanto necessario per ripristinare la normale fornitura di acqua
potabile, anche con l’attivazione
provvisoria di altri corpi idrici superficiali o sotterranei e la fornitura di
acqua mediante autobotte. Il tutto nel rispetto delle leggi vigenti.
Ma allora quali sono i
motivi per il quale non si è
voluto prendere in considerazione il pozzo Madonna dell’Idria, nonostante
l’Acoset abbia manifestato tale necessità?
Le poche case ricadenti nella zona di rispetto, meritano “più
rispetto” di migliaia di altri cittadini?
C’è da evidenziare inoltre che
l’Acoset S.p.a. e la Società Semplice Madonna dell’Idria hanno già stipulato
una Convenzione Pluriennale dove l’Acoset
è interessata a ricevere acqua per uso potabile dalla ditta in questione, da
distribuire con la propria condotta, per una portata minima di lt/sec 60. Il
prezzo di fornitura per l’anno 2015 è convenuto in euro/mc 0,21 oltre IVA.
In questo senso, chiediamo alla
Prefettura stessa, di verificare se le condizioni espresse nel contratto, siano
davvero risolutive alla crisi idrica, considerata la più volte espressa
necessità del Comune di Mascalucia, ad avere un’aggiunta di almeno 30 lt/sec
per risolverla. In tal senso, se tale offerta fosse valida, chiediamo che si conoscano i motivi per i
quali non si è ritenuto necessario
tenere in considerazione tale possibilità.
Ferma restando la volontà primaria
di ottemperare ai bisogni relativi ai disagi che sta apportando la crisi
idrica, e muovendosi esclusivamente nel rispetto delle leggi, si vuole evidenziare che
qualsiasi altra soluzione ravvisabile, non deve essere più valida perchè
meno scomoda o meno sconveniente, per il Comune di Mascalucia o altri Comuni ma
semmai perchè più valida e più opportuna in relazione alle esigenze di tutta la
Comunità.
E’ inaccettabile infatti che si
continui da mesi ad avvalersi di un botta e risposta politico-mediatico o ad
azioni tutt’altro che concrete che mirano a tutto tranne che a trovare
soluzione. Non vorremmo che questi continui rimandi, siano strategici e mirati
a rinviare il problema fino alla prossima estate, periodo in cui si
ripresenterà il problema e l’amministrazione si troverà comunque a dover adottare
delle soluzioni.
Certi di un Vostro riscontro,
restiamo a disposizione e Vi porgiamo
cordiali saluti.
Mascalucia 22.08.2015
La Portavoce al Consiglio Comunale Agata Montesanto
Il M5S di Mascalucia
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