sabato 22 agosto 2015

COMUNICATO POLITICO: Crisi idrica Mascalucia

CRISI IDRICA a MASCALUCIA: Perchè si tace sul Pozzo Madonna dell’Idria?

Con questa nota resa pubblica e inviata al Prefetto di Catania, il quale in data 24 Agosto 2015 incontrerà  il nostro Comune e le parti interessate in merito alla carenza idrica in territorio di Mascalucia e paesi limitrofi, chiediamo che venga posta alla Vostra Cortese attenzione la situazione così come qui espressa, il tutto al fine di rispondere alle esigenze della Cittadinanza chiarendo le perplessità afferite.

Dopo l’ennesimo articolo inconsistente da più parti politiche, sulla crisi idrica che investe i cittadini di Mascalucia, la Portavoce al Consiglio Comunale Agata Montesanto e tutto M5S locale, vuole porre l’attenzione sul pozzo in località Idria che da più di un anno e mezzo è interessato come possibile soluzione alla carenza idrica. Perchè non se ne parla?

Nell’approfondire gli incartamenti relativi a questa vicenda, occorre fare luce su determinati aspetti al fine di dare una spiegazione legata ai fatti, evitando eventuali filtri politici o di parte.

Il pozzo insiste  in territorio di Tremestieri Etneo vicino al confine con Mascalucia, ed è proprietaria dei terreni, la società semplice “Madonna dell’Idria”.

Il pozzo  richiama la nostra attenzione perchè da oltre un anno è, anche da parte della stessa società, la soluzione alla crisi idrica presente nel territorio di Mascalucia e paesi limitrofi. L’Acoset già dall’anno scorso esprimeva la volontà di acquistare acqua dal suddetto pozzo per venire incontro alle necessità idriche del nostro territorio.

Tra Aprile e Maggio 2015 l’allora Commissario Straordinario del Comune di Tremestieri Etneo emanava due Ordinanze al fine di istituire la zona di rispetto del pozzo.  Visionando le due ordinanze commissariali, la seconda emessa a
distanza di 15 giorni dalla prima( ordinanza n.26 del 30.04.2015 e n.27 del 15.05.2015) sono notate  delle differenze al testo:

- in premessa, si integra che l’ASP 3 di Catania Settore Igiene e Sanità Pubblica- (SIAN) ha emanato un provvedimento di “Giudizio di Idoneità” al consumo umano delle acque derivante dal pozzo in questione.

- si integra l’acquisizione della nota trasmessa dall’ACOSET Spa nella quale la società comunica l’interesse all’acquisto di acqua dal suddetto pozzo “per soddisfare il fabbisogno dei comuni limitrofi al pozzo...

-  al comma 1 dell’ordinanza commissariale dopo “ORDINA” , viene integrata la frase “per la sola zona che ricade nel territorio di Tremestieri Etneo” specificando dunque che l’ordinanza è emanata  esclusivamente nel proprio territorio comunale (Tremestieri Etneo).

- al comma 3 dell’ordinanza commissariale dopo “ORDINA”  viene integrato che si dispone“ ai sensi del comma 5 dell’art. 94 del Dlgs n.152/2006 che per gli insediamenti o le attività preesistenti devono essere adottate misure per il loro allontanamento, in ogni caso deve essere garantita la loro messa in sicurezza”  (così come predispone la Legge di riferimento: DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n. 152)

- al comma 4 dell’ordinanza commissariale dopo “ORDINA”, dove si dispone a chi debba essere notificata l’ordinanza, viene tolto “ a tutti i proprietari degli immobili compresi nella zona di rispetto del pozzo” e viene introdotto: “ a tutti i proprietari dei terreni , compresi nelle zone di rispetto, che ricadono nel territorio di Tremestieri Etneo” . La variazione di terminologia apportata (“Immobili” diventa “terreni”) ci incuriosisce e cerchiamo la definizione della parola: (bene)immobile.

Per (bene)immobile si intende: un terreno, oppure un fabbricato o in genere una costruzione stabile, di qualunque materiale costituita.

Perchè è stato modificato questo termine? Nell’area delimitata dei 200 metri, sono presenti diverse abitazioni e strutture, sia pubbliche che private. L’istituzione dell’area di rispetto del pozzo preclude (anche) ogni forma di dispersione di fanghi e acque reflue, anche se depurate. Il che vuol dire che tutte le abitazioni presenti, se già non lo fanno, dovranno necessariamente far confluire le acque reflue, (almeno) al di fuori dell’area di rispetto (200 metri). Attualmente invece dove vanno a finire?

Allo stesso modo, se non esistenti, i Comuni interessati, dovranno realizzare caditoie e tutte le strutture necessarie al fine di non disperdere nel sottosuolo le acque meteoriche provenienti da piazzali e strade all’interno della zona di rispetto.

Il Comune di Mascalucia, parte interessata, in quanto rientrante nei 200 metri della fascia di rispetto,  attualmente non ha emesso nessuna ordinanza per l’istituzione delle zone di rispetto in territorio comunale, nonostante sia stato diffidato dalla società Madonna dell’Idria due volte.

L’ultima diffida è del 28.07.15, nella quale si ricordava all’Amministrazione di Mascalucia che la richiesta, da parte della società Madonna dell’Idria, di emanare una ordinanza sindacale risaliva al 10 gennaio 2014 e che “l’inerzia dell’Amministrazione nell’esitare la pratica non è giustificabile nè oltremodo tollerabile, e sta cagionando gravissimi danni alla società ed alla cittadinanza , atteso che l’Acoset ha manifestato la necessità di attingere alla fornitura idrica per soddisfare i fabbisogni idro-potabili delle proprie utenze”.

Il Sindaco di  Mascalucia risponde che la competenza di individuare le aree di salvaguardia non è a carico del Sindaco ma della Regione Siciliana. A rafforzare tale posizione, integra, nella risposta alla diffida, un parere pubblicato dall’ufficio legislativo e legale, riscontrato dal Dipartimento Territorio ed Ambiente Regionale, nel quale il dipartimento stesso, in realtà,  non esprime un proprio orientamento, ma si limita ad allegare la nota di un dirigente dello stesso dipartimento che aveva sollevato la problematica. In ogni caso, si tiene a precisare,  che tale parere, non è stato espresso, come dice il Sindaco di Mascalucia, per  “affermare che la norma in esame assegna alle Regioni il compito di individuare le aree di salvaguardia” bensì, come esprime l’oggetto stesso della nota,  sulle opere consentite nella fascia di rispetto.  
Puoi leggere la nota QUI  
    
Tale nota, riporta,  in ordine alle zone di rispetto, l'art.94 del D.Lgs. n.152/2006, ai commi 1, 4, 5 e 6. In tali commi si dispone, che “la Regione, su proposta delle Autorità d'ambito, individua le aree di salvaguardia” (comma 1) , ma dice anche che: “In assenza dell’individuazione da parte delle regioni o delle province autonome della zona di rispetto ai sensi del comma 1, la medesima ha un’estensione di 200 metri di raggio rispetto al punto di captazione o di derivazione” (comma 6).

Come si può evincere dalla foto satellitare, all’interno della zona di rispetto, si trovano diverse abitazioni, sia in territorio di Tremestieri Etneo, sia in territorio di Mascalucia. L’istituzione della zona di rispetto includerebbe appunto il “rispetto” delle Norme sopra esposte a tutela dell’acqua.

Emettere una ordinanza nelle condizioni attuali significherebbe obbligare tutte le strutture presenti all’interno dell’area di rispetto, sempre che tali costruzioni potevano essere costruite, a porre in essere ciò che obbliga ,  in ordine alle zone di rispetto, l'art.94 del D.Lgs. n.152/2006.

E’ un impegno troppo “scomodo” per il Comune di Mascalucia?

Perchè, pur conoscendo i disagi che ogni giorno vivono migliaia di cittadini a causa della carenza idrica, il Comune di Mascalucia, nella figura del Sindaco, non si è da subito interessato a valutare l’effettiva possibilità di richiedere un intervento urgente da parte degli Uffici Regionali preposti, in merito all’istituzione della zona di rispetto o di adottare (come Tremestieri ha fatto) misure atte a risolverla, considerando che tale proposta è pervenuta all’Ente  già da un anno e mezzo, ancor prima che la crisi idrica si accentuasse?

Il Sindaco in data 23.07.2015 emette l’Ordinanza Sindacale n.19, dove vengono elencate una serie di inconsistenti divieti che oltre a non risolvere il problema, rischiano di intensificarlo, in quanto non rispondono alle esigenze risolutive del nostro territorio.  Si può leggere l’ordinanza QUI

Nell’ordinanza inoltre si chiede alla Società ACOSET S.p.a. di porre in essere, a propria cura e spese, quanto necessario per ripristinare la normale fornitura di acqua potabile, anche con l’attivazione provvisoria di altri corpi idrici superficiali o sotterranei e la fornitura di acqua mediante autobotte. Il tutto nel rispetto delle leggi vigenti.

Ma allora quali sono i motivi per il quale non si è voluto prendere in considerazione il pozzo Madonna dell’Idria, nonostante l’Acoset abbia manifestato tale necessità?

Le poche case ricadenti nella zona di rispetto, meritano “più rispetto” di migliaia di altri cittadini?

C’è da evidenziare inoltre che l’Acoset S.p.a. e la Società Semplice Madonna dell’Idria hanno già stipulato una Convenzione Pluriennale dove l’Acoset è interessata a ricevere acqua per uso potabile dalla ditta in questione, da distribuire con la propria condotta, per una portata minima di lt/sec 60. Il prezzo di fornitura per l’anno 2015 è convenuto in euro/mc 0,21 oltre IVA.
In questo senso, chiediamo alla Prefettura stessa, di verificare se le condizioni espresse nel contratto, siano davvero risolutive alla crisi idrica, considerata la più volte espressa necessità del Comune di Mascalucia, ad avere un’aggiunta di almeno 30 lt/sec per risolverla. In tal senso, se tale offerta fosse valida, chiediamo che si conoscano i motivi per i quali non si è ritenuto necessario tenere in considerazione tale possibilità.

Ferma restando la volontà primaria di ottemperare ai bisogni relativi ai disagi che sta apportando la crisi idrica, e muovendosi esclusivamente nel rispetto delle leggi, si vuole evidenziare che qualsiasi altra soluzione ravvisabile, non deve essere più valida perchè meno scomoda o meno sconveniente, per il Comune di Mascalucia o altri Comuni ma semmai perchè più valida e più opportuna in relazione alle esigenze di tutta la Comunità. 

E’ inaccettabile infatti che si continui da mesi ad avvalersi di un botta e risposta politico-mediatico o ad azioni tutt’altro che concrete che mirano a tutto tranne che a trovare soluzione. Non vorremmo che questi continui rimandi, siano strategici e mirati a rinviare il problema fino alla prossima estate, periodo in cui si ripresenterà il problema e l’amministrazione si troverà comunque a dover adottare delle soluzioni.

Certi di un Vostro riscontro, restiamo a disposizione e  Vi porgiamo cordiali saluti.

Mascalucia 22.08.2015

La Portavoce al Consiglio Comunale Agata Montesanto

Il M5S di Mascalucia


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