Cari
politici,
sapete
perché probabilmente perderete di nuovo le elezioni?
Sapete
perché la popolazione Vi vota sempre meno?
Sapete
perché sempre meno persone credono in Voi?
Perché
mentre siete indaffarati a spartirvi le poltrone del potere, Vi
disinteressate del vostro primo dovere: “Governare il paese
nell'interesse dei cittadini”.
Una
grossa percentuale della cittadinanza italiana si sta
progressivamente impoverendo e sta perdendo l'unica fonte di
sostentamento: “Il lavoro”.
Migliaia
di famiglie sono nella disperazione più mera!
Avete
sobillato, senza accorgervene, la forza lavorativa dello Stato.
Quella che lavorando e svenandosi ha riempito le casse pubbliche, le
stesse che voi avreste dovuto amministrare nell'interesse del
popolo.
Avete commesso forse l'errore più grande che una classe dirigente politica potesse commettere, lasciare il vostro “gregge” disoccupato, libero di pensare, di riflettere e di decidere.
Avete commesso forse l'errore più grande che una classe dirigente politica potesse commettere, lasciare il vostro “gregge” disoccupato, libero di pensare, di riflettere e di decidere.
Cari
politici, fino a ieri eravamo indaffarati a lavorare anche 10, 12, 14
ore al giorno. Lavoravamo per soddisfare i nostri bisogni e non ci
accorgevamo che invece arricchivamo Voi. Ci fidavamo perché eravamo
convinti che, in fin dei conti, anche noi stavamo bene.
Ad un
tratto ci siamo resi conto che era tutta una messa in scena, eravate
solo voi ad arricchirvi e per di più senza ritegno. Date
l'impressione di schierarvi e contrapporvi, ma sotto sotto siete come
sgangherati eserciti che si alleano per lo stesso fine ovvero non
rinunciare al potere nell'interesse delle caste che rappresentate.
È per questo che avete perso la dignità, facendola, allo
stesso tempo, perdere all'intero paese che rappresentate.
Quella
che per Voi era un'utopia, appare adesso l'amara realtà, il
popolo sta prendendo il Vostro posto. Non vuole più avere nulla
a che fare con Voi. Non vuole più essere rappresentato da Voi e
visti i vostri continui fallimenti e furberie, vuole amministrarsi
da solo.
Vi
sentite certi di essere una casta superiore, di essere dei cittadini
al di sopra delle parti, inattaccabili. Perfino quando Vi rivolgete a
noi ci chiamate “Gli italiani”, come se fossimo un insieme
a parte, quasi un'astrazione. È la Vostra stessa arroganza a
renderVi così deboli e distanti da noi, “dagli italiani”.
Non
sottovalutate la disperazione del popolo, della quale siete
artefici!!!
Vedete,
cari politici, a volte il popolo si unisce, si aggrega, si
riconosce in un insieme, in un solo movimento, rovesciando
pacificamente equilibri che fino ad allora si ritenevano
inviolabili.
Ormai
siete talmente distanti da noi che non riuscite neanche ad
immedesimarvi nei nostri problemi, figuriamoci riuscire a risolverli.
Siamo talmente diversi che è quasi come se parlassimo lingue
differenti. Non ci capiamo più!
Come
potete pensare di rimanere ancora dove siete con la vostra politica
che manca di soluzioni sociali?
Cari
politici, il cammino verso il cambiamento è iniziato e non si
arresterà. La voglia di cambiare stavolta non si sta
manifestando per mezzo di vostri associati di partito, ma ha come
radice il popolo a cui Voi non avete saputo assicurare un presente e
un futuro sereno.
Per la
prima volta giovani, pensionati, imprenditori, lavoratori, un popolo
intero, pacificamente, ha capito la gravità sociale che esso
stesso sta vivendo e in modo più responsabile di chi lo ha e lo sta
governato, si sta organizzando per sostituirlo.
Ecco
perché molti di noi non
accettano dialogo con Voi e con la stampa che Vi rappresenta, il
tempo delle parole è finito, adesso è tempo di fare, abbiamo
un dovere: “Riformare l'Italia”.
Sono anni
che gridiamo ad una classe dirigente politica sorda. Non potete
capire i problemi di un popolo da dentro le vostre segreterie, dovete
essere parte del popolo stesso. Dovete scendere in strada e
vivere nella dimensione reale, non in quella parallela e
privilegiante dalla quale fate finta di governare. Siete da
troppo tempo chiusi dentro il palazzi del governo, non vi ricambiate,
siete stagnanti. Come potete immaginare di capire chi
governate se non lasciate spazio a dirigenti più giovani, più
vicini alla popolazione?
Cari
politici, nell'augurio che vi rendiate conto del disastro sociale
in cui avete fatto precipitare il paese, vi ricordo che se oggi tanti
come me si battono per l'ingiustizia sociale dilagante, per la
partitocrazia disoccupata, per la mancanza dei valori di base
presenti in tanti “Onorevoli”, è perché siamo consapevoli che
la dignità di cui gode ogni cittadino italiano, si fonda
sulla vita che tanti nostri padri hanno donato, scrivendo, con il
sangue che hanno versato, le parole che compongono la nostra
Costituzione.
Cari
politici, buona pasqua a Voi e ai Vostri Cari... per molti di
noi, purtroppo, da tanto tempo, le feste sono solo dei giorni di
calendario bordati di rosso.
Massimo
Claudio Luigi VIOLETTA
Attivista
M5S Mascalucia (CT)
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