martedì 2 aprile 2013

Il percorso obbligato del Movimento 5 Stelle

Alcune riflessioni sul delicato momento del Movimento 5 Stelle e il perche' di un percorso obbligato.
 Seguendo il dibattito all'interno del nostro movimento per qualche tempo avevo sposato la tesi di alcuni movimentisti che invitavano i nostri rappresentanti ad appoggiare il tentativo "Bersaniano" di formare un governo. Le tesi a supporto di tale orientamento mi convincevano. Infatti si parlava  di "occasione storica e di possibilitàdi iniziare quel cambiamento epocale cui aspiravamo ed infine di occasione unica per leliminazione politica del cavaliere. Ora dopo avere molto riflettuto e dopo vari confronti con attivisti, simpatizzanti e "neutrali", molti dubbi affollano la mia mente. L'appoggio al PD o ad un realizzando governo in genere,  consentirebbe la formazione di un esecutivo che resterebbe in vita al massimo cinque o sei mesi; il governo stesso sarebbe messo in minoranza  dalla vecchia nomenclatura sempre forte in Parlamento.



 Essa, infatti, non potrebbe mai accettare la trasparenza anche retroattiva della politica e quindi "la pubblicazione dei misfatti compiuti"; non potrebbe digerire la piena pulizia delle istituzioni e soprattutto sarebbe inconcepibile, per loro, l'abbinata politica/servizio. Caduto il governo la prossima campagna elettorale avrebbe come unico motivo dominante il fallimento della classe politica  che ha governato il paese nell'ultimo ventennio. Amato, Prodi, Dalema, Bersani, Berlusconi, Monti, Grillo, ecc. tutti uguali; anzi verra' evidenziato come la partecipazione del M5S abbia contribuito in modo determinante "allo sfascio delle istituzioni, alla paralisi del paese, al crollo dell'economia, alla pioggia eccessiva e via dicendo". Quindi: tutti uguali, tutti egualmente responsabili, nessun cattivo ,ricominciamo.
Capirete bene che sarebbe da ingenui cadere in un simile tranello e prestare il fianco al tentativo furbescamente orchestrato per distruggere l'unica parte politica che rappresenti un grave pericolo per i loro traffici ed il loro quieto vivere.
Cio' premesso vi sottopongo le alcune  riflessioni in relazione alla storicita' del momento che viviamo:
 Il giorno dopo le  elezioni politiche,giornali e forze politiche di ogni schieramento  ed ispirazione hanno concordemente parlato di "rivoluzione". Infatti per definire l'affermazione del movimento cinque stelle tutti indistintamente usavano il termine  rivoluzione. Il movimento aveva stravolto il panorama politico che stagnava da anni, e cosa ancor piu' incredibile aveva rivoluzionato il rapporto potere/cittadino (In verita' aveva solo ripristinato il sacro principio che il rappresentante risponde al rappresentato di ogni sua azione). Quindi per poter cominciare a comprendere il fenomeno cinque stelle bisogna necessariamente partire dal significato del termine rivoluzione. 

     ""La rivoluzione in politica è un radicale cambiamento nella forma di governo di un paese, comportando spesso trasformazioni profonde di tutta la struttura sociale, economica e politica di un sistema, al sorgere di un nuovo tipo di cultura politico-sociale.Le rivoluzioni comportano spesso azioni violente, anche se esistono le cosiddette "rivoluzioni nonviolente". Possono essere associate ad un colpo di stato che cambi in maniera netta il governo"".
    La rivoluzione implica molto più del 'togliti di là, così mi ci metto io'". Una rivoluzione si distingue da una rivolta in quanto quest'ultima è generalmente priva di organizzazione e mancante di teorizzazioni ed ideologie che la identifichino o la trasformino in un fenomeno più complesso dell'azione immediata.(wikipedia)
 Cittadini, vorreste una rivoluzione senza rivoluzione? (Maximilien de Robespierre)
   
Coloro che fanno una rivoluzione a metà non hanno fatto altro che scavarsi una tomba. (Louis de Saint-Just)
Le rivoluzioni vincono non in forza delle loro idee, ma quando riescono a confezionare una classe dirigente migliore di quella precedente. (Indro Montanelli).



Precisato il significato del termine rivoluzione bisogna ora associare la predetta definizione al movimento e soprattutto ad ogni azione presente e futura dello stesso.Se tutti noi siamo d'accordo che con l'avvento del movimento e' iniziata una vera e propria rivoluzione non violenta della "politica"e della nostra societa' , adesso non possiamo pretendere che lo scopo finale ovvero unico di tale fenomeno venga subito tradito in nome di una partecipazione ad un governo guidato dal precedente manovratore o comunque da un compartecipe allo sfascio contro cui si e' lottato e si lotta..Sarebbe come se nel bel mezzo della  rivoluzione francese il buon Luigi si rivolgesse ai rivoltosi dicendo:" Ok Robby,  adesso che avete eliminato una parte dei nobili e preso la Bastiglia vi invito a formare un nuovo governo , esecutivo essenziale in questo momento di "grave incertezza,crollo dell'economia e disparita' sociale."(sic!).

Il governo sara' formato da me,alcuni appartenenti alla mia famiglia ovvero della mia corte, e chiaramente da alcuni di voi ,oppure sara' un governo con il vostro appoggio esterno.Ovviamente,resta inteso,che parte del vostro programma sara'per noi una priorita';voteremo subito i primi punti che vorrete indicarci. Ricordatevi pero' che "un eventuale rifiuto e quindi la non formazione del governo,sara' un disastro per la Francia, portera' danno ai cittadini/sudditi che vedranno rinviate le riforme che apettano da trenta anni e quindi TUTTO IL LORO DISAGIO ED I LORO PROBLEMI DI SOPRAVVIVENZA saranno a voi addebitat .

Avrete sulla coscienza la sofferenza dei SUDDITI francesi( lo dice sempre il buon re Luigi)". Sara' chiaro a tutti voi come  nessun accordo poteva essere possibile tra rivoluzionari e nobiltà; i rivoluzionari non solo avrebbero tradito chi crdeva nella rivolozione ma sarebbe stata la fine della stessa e la immediata restaurazione.Allo stesso modo la coerenza e la logica non permettono un  impegno del movimento insieme a "loro".Saremo chiamati ad una corresponsabilita' che non abbiamo e decreteremmo la nostra fine. Altra cosa sarebbe un incarico ad una personalita' del movimento o vicina ad esso e l 'adesione al progetto di governo di una parte del PD,quella nuova, non collegata ed ancorata ai poteri che per decenni hanno con arroganza e senza rispetto alcuno per la gente scialacquato risorse che potevano e dovevano essere destinate al miglioramento delle condizioi di vita dei piu' deboli. Certo la mancata partecipazione ci fara' perdere parte del consenso. Bene e' il prezzo da pagare alla coerenza.Cercheremo di spiegarci,di comunicare il senso delle nostre scelte.Capiranno ed il consenso al progetto del M5S crescera'.
Dobbiamo insistere sull'idea rivoluzionaria del movimento; gridiamo che esso e' diverso.

La nostra rivoluzione:la politica come servizio e non come scorciatoia per l'affermazione sociale; non come prevaricazione dei diritti di tutti per il piacere e la soddisfazione di pochi. Nessuno dovra essere lasciato indietro. Questi non sono solo  slogan ma un chiaro e nobile progetto politico.(forse solo una utopia , ma.....................e' cosi' bello crederci).
Matteo Sciuto (Mascalucia/Nicolosi 27\03\2013)

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